"Hua Pi - Non puoi sfuggirle..."
(scritto e diretto da Fabio Fox Gariani)
Risulta piuttosto curiosa la notizia di questa collaborazione italo-cinese, un film horror piuttosto insolito. La storia di Hua Pi, la donna volpe è molto conosciuta in Cina e particolarmente radicata nella tradizione popolare cinese. Il motivo di tale influenza è legato alla figura della “donna volpe”. Gli spiriti volpe che si incontrano nella saghe e nelle leggende sono per lo più femminili ed hanno l'aspetto di donne giovani e belle. Ed è per questo motivo che viene spesso indicata con il nome di donna volpe, ovvero una donna di natura sfuggente che possiede qualità, agilità,malizia, appetiti insaziabili ... Tipicamente gli spiriti volpe erano considerati pericolosi, ma molti racconti (ad esempio nella raccolta Racconti straordinari dello studio Liao di Pu Songling) hanno un lieto fine con una storia d'amore tra una donna volpe ed un giovane umano. In tali storie questi spiriti sono quindi rappresentati con emozioni umane, e sotto forma di donne (sempre giovani e belle) possono perfino sposarsi ed avere figli. Molti di questi racconti furono scritti da eruditi cinesi e alcuni sinologi ritengono che nella figura della donna volpe - dotata di una forte carica sensuale e oggetto al tempo stesso di attrazione e repulsione - gli autori trovassero una sorta di compensazione sul piano erotico alle frustrazioni della vita quotidiana e della rigida società dell'epoca. Gariani incuriosito e attratto dalla storia, ha preso spunto e ha ambientato il film nella Milano dei giorni nostri. Le attrici protagoniste Shuyi Hu e Nancy Tang interpretano rispettivamente la giovane LinLin e Hua Pi.
“Hua Pi. Non puoi sfuggirle…” è il primo progetto di “Asian Horror, sei incubi, sei storie”. L’integrazione sul set è solo il preambolo per una interessante diffusione di tradizioni e conoscenze sulle leggende popolari cinesi, non solo per i curiosi e gli appassionati, ma per le stesse nuove generazioni di cinesi: un’opportunità di rivedere e reinterpretare trame e personaggi filtrati attraverso la cupa lente dell’horror.
(scritto e diretto da Fabio Fox Gariani)
Risulta piuttosto curiosa la notizia di questa collaborazione italo-cinese, un film horror piuttosto insolito. La storia di Hua Pi, la donna volpe è molto conosciuta in Cina e particolarmente radicata nella tradizione popolare cinese. Il motivo di tale influenza è legato alla figura della “donna volpe”. Gli spiriti volpe che si incontrano nella saghe e nelle leggende sono per lo più femminili ed hanno l'aspetto di donne giovani e belle. Ed è per questo motivo che viene spesso indicata con il nome di donna volpe, ovvero una donna di natura sfuggente che possiede qualità, agilità,malizia, appetiti insaziabili ... Tipicamente gli spiriti volpe erano considerati pericolosi, ma molti racconti (ad esempio nella raccolta Racconti straordinari dello studio Liao di Pu Songling) hanno un lieto fine con una storia d'amore tra una donna volpe ed un giovane umano. In tali storie questi spiriti sono quindi rappresentati con emozioni umane, e sotto forma di donne (sempre giovani e belle) possono perfino sposarsi ed avere figli. Molti di questi racconti furono scritti da eruditi cinesi e alcuni sinologi ritengono che nella figura della donna volpe - dotata di una forte carica sensuale e oggetto al tempo stesso di attrazione e repulsione - gli autori trovassero una sorta di compensazione sul piano erotico alle frustrazioni della vita quotidiana e della rigida società dell'epoca. Gariani incuriosito e attratto dalla storia, ha preso spunto e ha ambientato il film nella Milano dei giorni nostri. Le attrici protagoniste Shuyi Hu e Nancy Tang interpretano rispettivamente la giovane LinLin e Hua Pi.
“Hua Pi. Non puoi sfuggirle…” è il primo progetto di “Asian Horror, sei incubi, sei storie”. L’integrazione sul set è solo il preambolo per una interessante diffusione di tradizioni e conoscenze sulle leggende popolari cinesi, non solo per i curiosi e gli appassionati, ma per le stesse nuove generazioni di cinesi: un’opportunità di rivedere e reinterpretare trame e personaggi filtrati attraverso la cupa lente dell’horror.

